martedì 7 agosto 2012

07.08.2012

La prima settimana, quella più traumatica, più malinconica (così dicono) sta finendo. Ma già in poco tempo si possono imparare several things about OZ.

1.     Per esempio che si chiamano OZ, che deriva da Aussie, che deriva da Australian. Gli australiani sono totalmente padroni delle parole e ne fabbricano quante e come ne vogliono. E’ stupefacente però vedere come un popolo che è riuscito a fare una abbreviazione così originale, sia riuscito dall’altra parte anche a creare un quartiere cittadino con il nome di Woolloomooloo, dove, ahimè, ho la residenza per la posta. Ogni volta scrivere l’indirizzo postale è una vera sofferenza…

2.     La vera forza degli australiani sta nel considerare la distanza in base ad una loro Teoria della Relatività, simile a quella del più famoso fisico Albert Einstein.  Se per esempio 10 minutes walk in città paiono una distanza abissale per i passanti a cui chiedi delle indicazioni, all’affermazione che tu have broke up your relationship perché sei esattamente dall’altra parte del mondo rispetto alla ragazzi con cui stavi, loro ripetono a loop un incredulo “Why?” , non comprendendone assolutamente non solo il motivo, ma quale sia il problema.

3.     OZ è un paese per agricoltori e ragazze alla pari. Nonostante si trovino dei posti come baristi, esserLo comporta più rischi di James Bond e più probabilità di essere citati di un chirurgo strafatto in sala operatoria. Oltre a dover subire gli insulti e le minacce degli ubriachi a cui, dopo che hanno manifestato evidenti segni di essere intoxicated, non si può più servire niente di alcolico, ci sono delle responabilità enormi: se uno si ubriaca è colpa del barista, se uno ubriaco andando a casa si getta nel mare è colpa del barista, se uno si mette in macchina ubriaco e investe qualcuno è colpa del barista, se uno mette della droga nel bicchiere di una ragazza e poi la stupra è sempre colpa del barista. Sfortunatamente stando alle statistiche del RSA, simile a quelle dei morti in autostrada in Italia, uno di questi casi capita 300 volte su 100.

4.     Dopo aver incontrato una studentessa tedesca di filosofia in Australia, ho pensato che la gente non sa più che scusa trovare per venire qui. Ma actually il credo filosofico e il modo di allevare “bambini di assalto” qui si basa sulla sacra corrente dello Shallismo, che ha nel mantra continuamente ripetuto “No worries”, il suo punto centrale.  Il risultato su uno che arriva e cerca subito e urgentemente lavoro per potersi pagare un affitto è però esattamente il contrario…

5.     L’Austalia è sicuramente uno dei paesi più sicuri al mondo, grazie ad un sistema di prevenzione del crimine altamente tecnologico. Nell’ostello a Woolloomooloo, infatti, una trentina di backpackers che vanno e che vengono, divisi in camerate da quattro/sei persone possono stare tranquillissimi di lasciare le loro stuff in camera, qualunque sia il loro valore. Un piccolo cartello bianco con su disegnato un piccolo Budda, infatti, intimorisce i possibili ladri con una scritta che suona peggio della maledizione di Tutankamon: “Stealing is bad Karma”.

1 commento:

  1. Hahaha, non so se essere piú stupefetta dal nome del quartiere o dal minaccioso monito rivolto ai ladri!

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